domenica 18 luglio 2010

il mondo degli asini




Mi ricordo di aver acquistato il mio primo asino nel 2004. Un bellissimo maschio di nome Demimot. Un asinello piccolo e peloso che ho amato fin dal primo momento che ho visto. Ancora da svezzare sono andata da lui ogni giorno nell'attesa di poterlo portare a casa. Si era abituato alla mia presenza e quando arrivavo mi veniva incontro.

Ora avevo l'animale mi mancava l'istruzione e così alcuni corsi in giro per l'Italia mi hanno permesso di conoscere questi magici animali e di capire che la mia idea di metterli in contatto con i diversabili era davvero perfetta. Si sono sempre dimostrati docili, tranquilli e soprattutto molto rassicuranti. La sensazione che ho sempre avuto e che ancora oggi respiro quando entro nel branco dei miei asini è di essere rassicurata. Loro ti accolgono nel gruppo, ti vengono incontro, si appoggiano a te lasciandosi accarezzare dolcemente e cercando ancora il contatto quando ti allontani.

Dopo tutte queste sensazioni la mia famiglia di asini non poteva che aumentare e così è arrivata Mirtilla, una vecchia asina salvata dal macello e proveniente dalla Romania. Un'asina con gli occhi chiari, une vera particolarità per questi animali. Mirtilla è sempre stata più schiva del mio primo maschio, credo che in vita sua avesse già lavorato molto ma nonostante questo sono riusciuta ad instaurare con lei un rapporto unico tanto da riuscire ad andare calesse.


Ha iniziato a fidarsi di me e con lei sono stati tanti gli anni di lavoro e la gente con cui siamo entrate in contatto.

Sapeva che mettere la cavezza significava lavorare e così iniziavamo insieme ogni volta un'avventura. Non ci è voluto molto perchè capisse che ogni volta che c'erano i ragazzi coccole e carezze erano garantite così in poco tempo è diventata la mia asina migliore.

Dopo Mirtilla sono arrivati due asini speciali : Bignè e Elvis. Due animali sequestrati da un maltrattamento. Con loro non è stato facile. Mi ricordo ancora il terrore negli occhi e lo stesso che ancora oggi riesco a leggere nello sguardo degli animali che mi portano perchè maltrattati o malcurati. Alcuni di loro abbandonano il terrore e si lasciano sopraffare da tutto e da tutti. Sono rassegnati davanti a noi uomini crudeli ed incapaci di farli vivere in modo decente. Forse sono questi gli asini più difficili da riconquistare. Non hanno più voglia di nulla, la testa resta sempre bassa e nei loro occhi si può leggere la triste storia che li accompagna.

Dopo appena un anno di lavoro avevo già 8 asini, alcuni con cui potevo lavorare altri da riconquistare. Nell'estate era ormai il mio lavoro a tempo pieno.

Un Agriturismo aveva accolto me e tutta la mia tribù.

Non sempre però tutti i sodalizi funzionano e così dopo 2 anni mi sono trasferita in un'altro agriturismo ma anche qui non ero soddisfatta.

Io volevo gli animali a casa mia.

La casa del nonno era ormai diventata piccola e così abbiamo iniziato a guardarci in giro.

Ormai eravano abituati alla montagna e trovare un'altra baita ci sarebbe piaciuto davvero e poi i costi della montagna restano ancora i più accessibili, si paga quanto manca in disagi ma noi non avevamo paura di questo.

Una situazione fortunata mi ha fatto trovare la casa in cui vivo ora...

Una piccola baita con a disposizione tanto terreno.

Raccontare come sono arrivata a questa casa sarebbe troppo complicato ma posso dire che a novembre del 2009 dopo una trasumanza di 4 chilometri gli asini sono arrivati a casa mia. In questa splendida montagna nella Valle Stura a Moiola.

Viviamo qui da ormai quasi 1 anno, il posto si chiama Colli di Moiola e in tutto siamo circa 10 abitanti. Qui ho travato spazio per i miei 13 asini, i miei 10 cani,due gatti e i due cani della prateria. Sono in montagna come ho sempre desiderato e quando al mattino all'alba esco e vedo i miei asini pascolare nei prati una lacrima di commozione scende perchè sono felice.
Ogni tanto c'è la luna piena e mi piace fare una passeggiata. La strada è illuminata quasi a giorno c'è silenzio ma ad un tratto un forte raglio spezza la notte ed è un'emozione fortissima.
Qui un tempo ogni famiglia aveva un asino. Animale generoso sapeva aiutare la famiglia ed accontentarsi di un po' di fieno e di una stalla. Lavorava estate ed inverno. Era instancabile e fondamentale per sopravvivere tra le braccia di questa montangna.
Mi piace pensare che ora su questi monti sono ritornato loro, i grandi asini di un tempo e verderli pulire i terreni incolti ormai abbandonati mi riempie il cuore di gioia e mi dà la forza di continuare.
Dopo questo racconto tutto sembra bellissimo ed ormai giunto alla fine ma in realtà tutto questo è un punto di partenza e poi vi spiegherò perchè...




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