sabato 11 settembre 2010

NUOVI ARRIVI


Ormai è ufficiale..sono in arrivo 3 puledrini prima dell'inizio dell'inverno.
Una notizia fantastica ma che nello stesso tempo complica le cose e la nostra tribù aumenta e siamo a quota 16 asini.
Un tribù pelosa magnifica ma un po' impegnativa. Prendersi cura di tanti animali non è un gioco ed alle volta non è facile poi noi li conosciamo tutti per nome li coccoliamo curiamo ed amiamo per come sono: belli, brutti o vecchi e di ognuno di loro sappiamo la storia.
Sapere che ci sono dei puledri in arrivo mi affascina. Le asine, generalmente, fanno tutto da sole (se no ci sono complicazioni di parto ovviamente), così come è successo per gli altri puledri nati quest'anno arrivi al mattino e trovi 2 orecchie enormi di una mamma esausta e 2 piccole orecchie in piedi che ti guardano e sono pronte per una carezza.
Anisette ormai è alla fine, le mammelle gonfie di latte dimostrano che tra qualche giorno avremo la sorpresa. Ogni mattina si ripete la stessa storia.
Arrivo piano piano vicino al box dove l'abbiamo chiusa in attesa del parto ed il cuore inizia a battermi forte. Ci saranno le due orecchie nuove..così mi avvicino e guardo.
Questa mattina nulla ma nei prossimi giorni ci saranno novità...

mercoledì 25 agosto 2010

IL RAGLIO PER CHINTO


Eccomi qui..dopo un po' di meritato riposo torno a scrivere.
In questo periodo sono successe tante cose belle, brutte, normali e la vita procede come sempre ma qualcosa che mi ha segnato il cuore c'è stato.
Ieri sera c'era la luna piena, qui sulla mia montagna e senduta in mezzo al prato osservavo il cielo. Dio quanto è meraviglioso. Quella palla tondeggiante mi riempie il cuore di serenità e come sempre dinnanzi alla sua maestosità sono rimasta in silenzio a pensare a tutto. Poi un raglio d'asino ha rotto la magia del momento e la tristezza ha preso il sopravvento.
Il raglio è un suono che ti entra nelle ossa, un lamento che ti rimbomba dell'anima e di scuote il cuore, alle volte ti dà gioia alle volte ti spegne dentro.
I miei asini non ragliano spesso ma in questi giorni tutto è diverso sentono il dolore nel cuore per la perdita di Chinto un piccolo puledro morto alcuni giorni fa. Il gruppo si stringe intorno alla madre che ancora lo cerca e nella notte il silenzio a tratti è rotto da quei ragli disperati di richiamo.
Ed eccomi lì a piangere ricordando i momenti terribili di alcuni giorni fa.
Trovato il cucciolo agonizzante siamo corsi per capire cosa stesse succedendo ma nulla è servito mi è morto tra le braccia dopo 5 giorni dalla nascita.
Nel momento stesso in cui il piccolo stremato ha esalato l'ultimo respiro l'intero branco ha emanato un raglio terribile, un suono di dolore che ha accompagnato lo spirito del piccolo Chinto in paradiso.
Quel suono ce l'ho ancora nella mente....
Vivere con gli animali significa anche questo e nella mia vita di perdite ne ho già avute tante.Ogni volta è stato un grande dolore ma io credo che la vita non sia tolta ma semplicemente trasformata. Nei mie pensieri quotidiani, nei miei ricordi i miei cari amici a quattro zampe ci sono e ci saranno sempre ecco perchè non vivono ma si sono trasformati in una parte di me.
Abbiamo dato l'addio al piccolo Chinto ma nei nostri cuori resterà per sempre.

lunedì 19 luglio 2010

Chi è la ragazza degli asini?


La borgata dove viviamo è davvero un piccolo centro di montangna. I pochi abitanti sono anziani con tanta esperienza da tramandare e tante parole arretrate che hanno voglia di essere dette soprattutto quando ad ascoltare c'è un giovane che ha scelto di ripopolare la montagna.Tutti gli anziani del posto hanno qualche cosa da raccontare o da insegnare ogni giorno sta a noi ascoltare e mettere in pratica.
Non sono sicura che credano in noi, stiamo conquistando la loro fiducia passo dopo passo ma già veniamo apprezzati per la nostra scelta di vita.
Sono tutti convinti che i giovani d'oggi non sono più in grado di affrontare le avversità e le scomodità dei territori montani. Il troppo agio dei tempi moderni ha modificato il nostro stile di vita. Ormai per fare i lavori pesanti c'è il trattore, per muoversi c'è l'auto, il cibo sulla nostra tavola è fresco ogni giorno, la polenta è diventato un piatto di lusso e non il pasto consueto della nostra mensa come anche le castagne ed il pane duro.
Quante cose sono cambiare alcune in meglio ed altre in peggio ma come ribadiscono loro: oggi la vita è molto più semplice anche se sappiamo divertirci meno perchè necessitiamo di troppe cose.
Ed è proprio dagli anziani del posto che ho sentito dire per la prima volta: la ragazza degli asini.
Da un po' di tempo si sapeva che ci saremmo trasferiti quassù, anche perchè per essere abitabile abbiamo dovuto ristrutturare la casa e per un certo periodo gli asini sono stati ospitati in paese.
Tutti conoscevano i nostri animali mentre io, timidamente iniziavo ad entrare in contatto con la gente del posto. Per alcuni non avevo un volto ma ero solo "la ragazza degli asini! Anche in panetteria una volta parlavano di me senza sapere che fossi lì ad ascoltare "Si è già trasferita su la ragazza degli asini?" diceva una cliente "Non credo, anche perchè sentiamo ancora gli asini ragliare in paese!"..
sono rimasta in silenzio ed ho sorriso. Quel soprannome iniziava a piacermi.
Proprio quel soprannome ancora oggi mi segue. So bene che qualcuno mi crede un matta e non approva la mia scelta di vita, soprattutto per il fatto che c'è Simone, il mio piccolo cucciolo che tra poco compierà 3 anni. Ma io sono convinta che nella vita bisogna scegliere come essere e come vivere.
Il mondo fin da piccoli ci insegna come essere e come diventare,sta a noi scegliere la nostra strada ed uscire dal percorso di tutti. Non siamo un gregge ma possiamo scegliere come vivere.
Vedere mio figlio giocare nel verde, sporcarsi nella terra, non temere la natura e tutto ciò che lo circonda mi fa capire ogni giorno di aver fatto la scelta giusta!

domenica 18 luglio 2010

il mondo degli asini




Mi ricordo di aver acquistato il mio primo asino nel 2004. Un bellissimo maschio di nome Demimot. Un asinello piccolo e peloso che ho amato fin dal primo momento che ho visto. Ancora da svezzare sono andata da lui ogni giorno nell'attesa di poterlo portare a casa. Si era abituato alla mia presenza e quando arrivavo mi veniva incontro.

Ora avevo l'animale mi mancava l'istruzione e così alcuni corsi in giro per l'Italia mi hanno permesso di conoscere questi magici animali e di capire che la mia idea di metterli in contatto con i diversabili era davvero perfetta. Si sono sempre dimostrati docili, tranquilli e soprattutto molto rassicuranti. La sensazione che ho sempre avuto e che ancora oggi respiro quando entro nel branco dei miei asini è di essere rassicurata. Loro ti accolgono nel gruppo, ti vengono incontro, si appoggiano a te lasciandosi accarezzare dolcemente e cercando ancora il contatto quando ti allontani.

Dopo tutte queste sensazioni la mia famiglia di asini non poteva che aumentare e così è arrivata Mirtilla, una vecchia asina salvata dal macello e proveniente dalla Romania. Un'asina con gli occhi chiari, une vera particolarità per questi animali. Mirtilla è sempre stata più schiva del mio primo maschio, credo che in vita sua avesse già lavorato molto ma nonostante questo sono riusciuta ad instaurare con lei un rapporto unico tanto da riuscire ad andare calesse.


Ha iniziato a fidarsi di me e con lei sono stati tanti gli anni di lavoro e la gente con cui siamo entrate in contatto.

Sapeva che mettere la cavezza significava lavorare e così iniziavamo insieme ogni volta un'avventura. Non ci è voluto molto perchè capisse che ogni volta che c'erano i ragazzi coccole e carezze erano garantite così in poco tempo è diventata la mia asina migliore.

Dopo Mirtilla sono arrivati due asini speciali : Bignè e Elvis. Due animali sequestrati da un maltrattamento. Con loro non è stato facile. Mi ricordo ancora il terrore negli occhi e lo stesso che ancora oggi riesco a leggere nello sguardo degli animali che mi portano perchè maltrattati o malcurati. Alcuni di loro abbandonano il terrore e si lasciano sopraffare da tutto e da tutti. Sono rassegnati davanti a noi uomini crudeli ed incapaci di farli vivere in modo decente. Forse sono questi gli asini più difficili da riconquistare. Non hanno più voglia di nulla, la testa resta sempre bassa e nei loro occhi si può leggere la triste storia che li accompagna.

Dopo appena un anno di lavoro avevo già 8 asini, alcuni con cui potevo lavorare altri da riconquistare. Nell'estate era ormai il mio lavoro a tempo pieno.

Un Agriturismo aveva accolto me e tutta la mia tribù.

Non sempre però tutti i sodalizi funzionano e così dopo 2 anni mi sono trasferita in un'altro agriturismo ma anche qui non ero soddisfatta.

Io volevo gli animali a casa mia.

La casa del nonno era ormai diventata piccola e così abbiamo iniziato a guardarci in giro.

Ormai eravano abituati alla montagna e trovare un'altra baita ci sarebbe piaciuto davvero e poi i costi della montagna restano ancora i più accessibili, si paga quanto manca in disagi ma noi non avevamo paura di questo.

Una situazione fortunata mi ha fatto trovare la casa in cui vivo ora...

Una piccola baita con a disposizione tanto terreno.

Raccontare come sono arrivata a questa casa sarebbe troppo complicato ma posso dire che a novembre del 2009 dopo una trasumanza di 4 chilometri gli asini sono arrivati a casa mia. In questa splendida montagna nella Valle Stura a Moiola.

Viviamo qui da ormai quasi 1 anno, il posto si chiama Colli di Moiola e in tutto siamo circa 10 abitanti. Qui ho travato spazio per i miei 13 asini, i miei 10 cani,due gatti e i due cani della prateria. Sono in montagna come ho sempre desiderato e quando al mattino all'alba esco e vedo i miei asini pascolare nei prati una lacrima di commozione scende perchè sono felice.
Ogni tanto c'è la luna piena e mi piace fare una passeggiata. La strada è illuminata quasi a giorno c'è silenzio ma ad un tratto un forte raglio spezza la notte ed è un'emozione fortissima.
Qui un tempo ogni famiglia aveva un asino. Animale generoso sapeva aiutare la famiglia ed accontentarsi di un po' di fieno e di una stalla. Lavorava estate ed inverno. Era instancabile e fondamentale per sopravvivere tra le braccia di questa montangna.
Mi piace pensare che ora su questi monti sono ritornato loro, i grandi asini di un tempo e verderli pulire i terreni incolti ormai abbandonati mi riempie il cuore di gioia e mi dà la forza di continuare.
Dopo questo racconto tutto sembra bellissimo ed ormai giunto alla fine ma in realtà tutto questo è un punto di partenza e poi vi spiegherò perchè...




lunedì 12 luglio 2010

Il mio lavoro


Tutte le volte che si parla del mio lavoro è sempre un caos.

Alla domanda che lavoro fai non so mai cosa rispondere!

La risposta giusta sarebbe: sono un conduttore di animali per attività e terapie assistite, in una sola parola Pet Therapy.

Qualcuno non capirà mentre altri diranno: "ah, è quella cosa che ho visto al telegiornale che si fa con i cani!! che bello, lo vorrei fare anch'io!"

Ormai sono 7 anni che mi occupo di terapie con gli animali e di commenti ne ho già sentiti molti. Se devo essere sincera credo che molte persone che mi conoscono bene non hanno ancora capito bene che cosa faccio!

Visto dal di fuori sono una matta che ha la casa piena di cani, di gatti e di peli ma vi posso garantire che il mio lavoro è qualcosa di unico e speciale.

Io ed i miei cani siamo una squadra. Un tempo mi piaceva chiamare il nostro gruppo "la tribù del sorriso" perchè uno dei nostri compiti è davvero quello di donare un'attimo di gioia, distogliere la mente dalla patologia e migliorare la qualità della vita.

In tutti questi anni di lavoro ho conosciuto così tanti ragazzi, anziani e adulti, negli ambienti più diversi e tutti desiderosi di amare e ricevere dai miei animali. Molto spesso è il nome dei miei cani ad essere ricordato e non il mio.
Ricevo spesso mail di persone affascinate dal mio lavoro, anche perchè siamo davvero pochi in Italia ad averne fatto un mestiere, tutti mi scrivono di avere degli animali, di amarli tanto e di voler iniziare questa attività. Sorrido leggendo questi scritti a cui molto spesso non riesco a rispondere.
Vorrei che tutti capissero che non basta amare gli animali ma la cosa principale è amare le persone.
Le persone con cui entro in contatto sono davvero tante ed ognuna con sue problematiche, con patologie più o meno gravi e devo dire che la prima cosa che penso non è il fatto che mi fanno pena o che fanno una brutta vita ma penso che sono persone uniche, che con le loro poche possibilità cercano di sfruttare al massimo tutto ciò che riescono a fare.
Così non mi stupisco quando con un grande sforzo aprono la mano per dare un biscotto al cane o emettono un suono per chiamarlo. Momenti di commozione continuato ad esserci ogni volta e tutti mi arrichiscono e mi danno la voglia di continuare questo lavoro.
Molto spesso sono costretta a lavorare all'interno delle strutture e dopo i primi anni di questo lavoro l'idea di poter lavorare anche all'esterno mi ha fatto avvicinare ad altri animali...ed è così che ho scoperto il mondo dell'ASINO.



domenica 11 luglio 2010

si continua..


La famosa porta che avevo deciso di lasciare chiusa per sempre un giorno durante uan cena tra amici si è aperta come anche il mio cuore ed è così che è entrato nella mia vita Eddy.


Un vecchio film di Pieraccioni,di cui non ricordo il titolo, mi era rimansto in mente in quanto nelle scene finali la protagonista arrivava con un'auto carica di animali, essendo lei veterinaria, e diceva:"Chi prende me prende tutto il pacchetto!"..ed è andata così.


Eddy ha scelto di prendere tutto il pacchetto e di accettare il mio stile di vita particolare e non facile. Non mi sembrava vero che quacuno amasse tutto di me. Le mie stranezze, la mia sensibililtà eppure con lui tutto è diventato facile anche la vita in montagna.


Quando arrivano i momenti belli nella vita il tempo corre via veloce e senza che me ne accorgessi mi sono ritrovata incinta.


Avere un figlio è stata la gioia più grande della mia vita. Sentirlo crescere dentro di me, desiderarlo, amarlo ancora prima di vederlo ha reso i miei 9 mesi di gravidanza un periodo meraviglioso.


Il 29 settembre 2007 è nato Simone, la gioia della mia vita.


Ora eravamo in 3 a vivere tra le braccia della grande montagna.


Nel corso degli anni anche la famiglia a 4 zampe era aumentata. La casa del nonno stava diventando un po' stretta e poi il mio lavoro mi portava ad avere sempre più animali e soprattutto non solo cani.


Già il mio lavoro, anche quello una scelta di vita. Un lavoro che ho creato, in cui ho sempre creduto e che ogni giorno mi regala gioie e soddisfazioni.

sabato 10 luglio 2010

che la storia abbia inizio...


Ci sono dei momenti nella vita in cui ti viene voglia di restare lì ferma, distesa in mezzo al prato ad osservare la neve che ti ricopre. Tutto si ferma, tutto tace.
Quel manto bianco piano piano copre ogni parte del tuo corpo. Non senti freddo ma solo un grande desiderio di restare lì, immobile, di spegnerti e di riposare.
Troppi pensieri lavorano nella tua mente, troppe parole ogni giorno escono dalla tua bocca, troppo problemi restano da risolvere e la voglia di andare avanti scompare.
Ma poi qualcosa dentro ti te esplode, ti alzi, ti scrolli la neve e riparti.
Quante ripartenze nella mia vita e quanti momenti di gioia.
E' tutto un susseguirsi di periodi belli e di momenti che non vorresti vivere mai.
Ma la vita è così!
Alcuni anni fa, dopo un periodo in cui avrei voluto rimanere sotto la neve per sempre, ho deciso di cambiare la mia vita.
Qualche risparmio da parte mi ha permesso di ristrutturare la vecchia casa del nonno materno e ho scelto di andare a vivere IN MONTAGNA.
L'idea di abitare da sola in una baita di montagna a 1100 metri di altezza non mi ha spaventata anzi qual piccolo paradiso mi faceva lasciare alle spalle il tetro della città e mi dava un senso di protezione nei confronti di chi era fuori dal mio piccolo nuovo mondo.
Mi sentivo irraggiungibile.
Certo non ero totalmente sola, i miei inseparabili animali mi hanno seguita come sempre.
La mia anima è legata a loro in modo indissolubile.
Non sarei capace di vivere senza la compagnia di un animale.
Molte volte ho cercato di dare una spiegazione a questo mio modo di essere ma credo che non ci sia e solo chi ama come me questi essere che vivono al nostro fianco può capire.
Ero così stufa della vita, degli uomini, dei problemi che rifugiarmi nella mia montagna voleva dire isolarsi dal mondo, far restare fuori tutto e tutti.
Mi consideravo "un orso di montagna" ed avevo la certezza che mai avrei aperto la porta a nessuno.
La vecchia casa di famiglia mi ricordava così tante cose. Memorie d'infanzia rendevano quel luogo importante e mi facevano stare bene. Da sempre alcune settimane delle mie vacanze estive le trascorrevo lassù, sui monti con i miei nonni, ascoltando gli insegnamenti dei qui due vecchi (così li definivo a quell'età) e sbuffando quando ripetevano più volte i ricordi della guerra e le miserie di un tempo.
Ora che non ci sono più mi rendo conto che ciò che mi dicevano è ancora nel mio cuore e vorrei sentirlo di nuovo ma ormai il tempo ha fatto il suo corso e di loro mi restano solo tanti bei ricordi.
Ora c'ero solo io in quella casa.
Non c'è voluto molto per capire che la montagna era il mio regno e che non mi sarei mai più separata da lei.